Greenpass per i vaccinati con Sputnik e Sinovac: a rischio migliaia di posti di lavoro in Italia.
I vaccinati con Sputnik non possono lavorare senza il green pass. Nella stessa situazione ci sono i vaccinati con Sinovac: tra pochi giorni rischieranno tutti il posto di lavoro in Italia.
E lo fa mentre l’Ema dà il via libera a una terza dose, sempre per gli over 18. Chi ha ricevuto il vaccino “sbagliato” tornando a casa in Russia, Asia, Sud America o Africa – Sinovac o Sputnik – presto non potrà più lavorare in Italia (quasi nessun lavoratore straniero sarà testato per il coronavirus ogni 72 ore).
In Italia questi due farmaci non sono riconosciuti, e chi è vaccinato con essi non ha diritto al Green Pass, che diventerà obbligatorio dal 15 ottobre per qualsiasi professione, pubblica o privata.
Il problema riguarda colf, badanti, ma anche lavoratori del settore agricolo ed edile e diverse centinaia di studenti che tornano negli atenei italiani e non possono frequentare, tra l’altro, lezioni, ristoranti, cinema e teatri.
Di quante persone in generale stiamo parlando? Difficile dare una risposta poiché alcuni dei settori interessati presentano anche un alto livello di lavoro sommerso. Basti pensare che in Italia ci sono circa 2 milioni di colf e badanti, e solo la metà di loro lavora legalmente.
Secondo gli esperti, le persone a rischio sono almeno 100 o 150mila:
hanno un vaccino fantasma e non hanno diritto al certificato verde. Se smettono di lavorare, non solo subiranno danni loro stessi, ma lasceranno anche molte famiglie in difficoltà, così come i datori di lavoro che, ad esempio, li impiegano nell’agricoltura. hanno un vaccino fantasma e non hanno diritto a un certificato verde.
Se smettono di lavorare, non solo subiranno danni loro stessi, ma lasceranno anche molte famiglie in difficoltà, così come i datori di lavoro che, ad esempio, li impiegano nell’agricoltura. hanno un vaccino fantasma e non hanno diritto a un certificato verde.
I tecnici che consigliano il governo stanno cercando di risolvere questo problema e sono in vista varie ipotesi.
Il primo è stato raccontato da Gianni Rezza, capo del dipartimento prevenzione del ministero della Salute. Il Consiglio Supremo della Sanità, presieduto da Franco Locatelli, chiede una terza dose aggiuntiva; cioè l’uso di Pfizer o Moderna sei mesi dopo la vaccinazione Sputnik o Sinovac.
Si tratta però di un’ipotesi che non ha molti precedenti (uno di questi è in Cina), e comunque deve passare per le autorità di regolamentazione. Finora nessuno dei due vaccini prodotti in Russia e Cina è stato approvato in Europa.
Lo Sputnik, infatti, non è stato nemmeno riconosciuto dall’OMS, che ha invece optato per Sinovac, un farmaco ritenuto più sicuro ed efficace. Qualcuno ha suggerito di fare quello che hanno fatto a San Marino; ai cui residenti è stata iniettata una droga russa. Per loro, è stato deciso di emettere un Green Pass temporaneo, che, tra l’altro, scade il 15 ottobre.
“Abbiamo chiesto al governo di dirci rapidamente cosa bisogna fare», spiega Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, associazione dei datori di lavoro dei lavoratori domestici. “Nel frattempo, però, dovrebbe essere preso un provvedimento simile a quello preso per San Marino”.
Diventerà un grosso problema anche il 15 ottobre, ma può essere risolto se l’interessato si presenta al centro vaccinale. Per chi è stato vaccinato ma non può ricevere il Green Pass, non è così.
L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha approvato una terza dose di Pfizer o Moderna per i pazienti immunocompromessi. L’agenzia ha concluso che le dosi di richiamo del vaccino Pfizer potrebbero essere prese in considerazione almeno 6 mesi dopo la seconda dose per le persone di età superiore ai 18 anni, mentre il richiamo di Moderna è in sospeso.
In Italia la terza dose è già stata approvata qualche settimana fa, ed è appena iniziata la seconda fase della campagna vaccinale per le persone immunocompromesse, gli anziani sopra gli 80 anni e i residenti nelle case di cura. Dopo un po’, anche parte del personale medico sarà coinvolto nel processo.
Greenpass per i vaccinati con Sputnik e Sinovac
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