I migliori vini italiani “economici”. L’Associazione Consumatori Altroconsumo ha individuato i migliori vini italiani a meno di 15 euro.
Non devi spendere una fortuna per bere del buon vino. Anche i vini cosiddetti “economici”, cioè quelli che non superano una certa soglia di prezzo, possono essere godibili. La ricerca di Altro-consumo ci dà indicazioni su come leggere le etichette e scegliere la bottiglia giusta senza spendere troppo.
Ne siamo stati convinti studiando i rating delle riviste e seguendo i consigli degli esperti. Non devi spendere una fortuna per bere del buon vino . Anche i vini cosiddetti “economici”, cioè quelli che non superano una certa soglia di prezzo, possono essere godibili.
La scelta dipende da tanti fattori: in primis dal gusto personale, poi dalla stagione e dal contesto. I vini invecchiati, ad esempio, potrebbero non essere adatti per un pranzo leggero. Se dobbiamo organizzare un aperitivo, di solito proponiamo bianchi frizzanti o frizzanti invece di vini molto strutturati.
La bottiglia giusta al momento giusto farà sempre una buona impressione. Hai solo bisogno di sapere come definirlo. Il primo passo per scegliere quella giusta è sapere che ogni etichetta contiene alcune informazioni obbligatorie. Cominciamo con la notazione.
I migliori vini italiani “economici”
La DOP (Denominazione di origine protetta) è il marchio di protezione dell’Unione europea assegnato a prodotti alimentari le cui particolari caratteristiche di qualità dipendono sostanzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono stati prodotti. Tuttavia, questo marchio può essere omesso se troviamo la tradizionale formulazione italiana Docg (Denominazione di origine controllata e garantita), che si riferisce solo a vini e, in particolare, a vini di qualità superiore alla Doc.
Per i vini italiani senza denominazione, invece, è sempre necessario indicare la categoria del prodotto vitivinicolo e l’origine, quest’ultima obbligatoria anche per le DOP e IGP (Indicazioni Geografiche Protette) prodotte in altri paesi. Ma ci sono altre informazioni da non trascurare: volume della bottiglia (solitamente 750 ml), gradazione alcolica effettiva e annata (obbligatoria solo per DOP e facoltativa per vini frizzanti, frizzanti e liquorosi).
Senza dimenticare il nome del produttore (per gli spumanti è necessario il nome del venditore), il lotto, eventuali allergeni aggiunti, e infine la quantità di zucchero per gli spumanti.
Altre informazioni sull’etichetta
Quelle che seguono sono informazioni facoltative, ma la dice lunga su ciò che ci portiamo a casa: il nome del produttore, il metodo di produzione, la varietà di uva utilizzata e l’abbinamento consigliato con i piatti. Cos’altro hai bisogno di sapere prima di andare in un ristorante o nella sezione vini di un supermercato?
Forse questo è scontato per gli amanti del vino, ma l’invecchiamento e la gradazione alcolica non sono necessariamente sinonimo di qualità. “Il vino può essere corposo, ma sbilanciato nel gusto e produrre aromi sgradevoli, anche se non molto intensi” – sottolinea Altroconsumo. Va poi tenuto presente che anche vini della stessa annata e nome possono essere molto diversi tra loro: questo perché in alcuni casi le norme di produzione non sono così rigide.
La diversificazione iniziale può derivare dalle uve utilizzate. L’associazione cita l’esempio del Rosso di Montepulciano, “che, secondo il regolamento, prevede almeno il 70% di uve Sangiovese e un massimo del 30% di uve idonee alla coltivazione nella regione Toscana, con l’unica condizione che le uve bianche non superare il 5%.”
Per non parlare delle altre fasi di produzione: questo vino non ha né un periodo di invecchiamento obbligatorio, né un periodo minimo di affinamento in bottiglia.
Altroconsumo ha coinvolto 100 vini (60 rossi e 40 bianchi), valutati da 1 a 100.
Uno dei parametri utilizzati nella valutazione è stata la completezza delle informazioni in etichetta. I campioni sono stati poi analizzati in laboratorio, dove è stata calcolata la percentuale di solfiti (conservanti utilizzati, soprattutto nei vini bianchi, per prevenire alterazioni microbiche, che però possono provocare reazioni allergiche nelle persone a rischio).
L’ultimo step è stata la degustazione alla cieca da parte di esperti che hanno dato un voto da 0 a 9. I migliori vini in classifica, 2 bianchi e 10 rossi, hanno totalizzato almeno 70 punti, che è la soglia di “ottima qualità” definita dall’associazione .
Di seguito troverai 12 bottiglie sotto i 15 euro, selezionate da un’associazione che effettua periodicamente ricerche sulla qualità del prodotto. Con 87 punti, Terre de la Custodia, Umbria IGT Rosso Vocante è diventato il “best in the test” ricevendo l’etichetta “best buy” per le bottiglie con il miglior rapporto qualità-prezzo. Inoltre, è stato in questo vino che è stata riscontrata la percentuale più bassa di anidride solforosa tra quelli analizzati.
Ottenuto da uve Sangiovese, Sagrantino e Merlot, è prodotto nei comuni di Torreccona di Todi e Gualdo Cattaneo in una cantina umbra di proprietà della famiglia Farcioni.
Colore – rosso rubino con riflessi violacei, il vino rivela aromi floreali. Corposo e persistente, si abbina a piatti di carne e arrosti. Proposto ad un prezzo al pubblico di 5,69€, è anche il vino più economico dei 12 vincitori.
Altri migliori vini italiani “economici” da tenere d’occhio sono:
Re Manfredi, Aglianico del Vulture DOC Taglio del Tralcio 2019 – 78 punti: prezzo – 11,90 euro;
Di Majo Norante, Aglianico del Molise DOC Riserva Contado 2015 – 77 punti: prezzo – 9,90 euro;
Conti Zecca, Primitivo Salento IGP Cantalupi 2020 – 75 punti: prezzo – 6,09 euro;
Donna Fugata, Sicilia DOC Anthìlia 2020 – 74 punti: prezzo – 7,79 euro;
Librandi, Cirò Classico DOC Segno Librandi Rosso 2019 – 74 punti: prezzo – 7,90 euro;
Marchesi Antinori, Toscana IGT Villa Antinori 2018 – 74 punti – 12,50 euro;
San Felice, Chianti Classico DOCG 2019 – 74 punti – 9 euro;
Sella & Mosca Cannonau di Sardegna DOC Riserva 2018 – 73 punti – 11,79 euro;
Fontanafredda Roero Arneis DOCG 2020 – 72 punti – 6,69 euro;
Illuminati Montepulciano d’Abruzzo DOC Riparosso 2019 – 70 punti – 6,99 euro;
Villa Sparina Barbera del Monferrato DOC 2019 – 70 punti – 13,50 euro.
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