I negazionisti del green pass e del vaccino

I negazionisti del green pass e del vaccino nel mirino dell’anti-terrorismo.

“Sparate a Draghi e versate acido sulla polizia”. Queste sono alcune delle frase minacciose e di incitazione alla violenza che alcuni degli indagati avevano scritto su un noto gruppo social; composto da migliaia di negazionisti italiani del coronavirus, del vaccino anti-covid e del green pass.

Sui social stanno circolando appelli per combattere “con ogni mezzo” contro la “dittatura sanitaria”.

“Dobbiamo usare liquidi infiammabili e acidi contro le forze dell’ordine perché sono complici nel compiacere questa dittatura sanitaria”; “mettiamo in ginocchio il governo”, “prepariamo coltelli e blocchiamo strade e autostrade”.

Sono questi gli appelli che si leggono nel canale Telegram “Basta Dittatura”, che nei giorni scorsi è giunto all’attenzione degli esperti del gruppo antiterrorismo e attività eversive della Procura di Torino; nonché degli agenti della Digos che hanno condotto l’indagine in tutta Italia.

Gli investigatori hanno scoperto che non si trattava solo di organizzare proteste nelle strade.

In effetti, la galassia degli oppositori al green pass vaccino anticovid-19si si è rivelata molto più ampia, come, ad esempio, ha mostrato una perquisizione a Palermo; dove un uomo parlando in chat che aveva intenzione di versare acido sui carabinieri aveva già comprato e nascosto una lattina da cinque litri.

I negazionisti del green pass e del vaccino nel mirino dell’anti-terrorismo

“Tra gli incitamenti più pericolosi della chat”, ha spiegato Carlo Ambra, capo del Dipartimento Investigazioni Generali e Operazioni Speciali della Polizia di Torino; “c’erano gli inviti a bloccare strade, autostrade, stazioni ferroviarie, usare armi, bastoni e verghe nelle manifestazioni di piazza, bombe di carta durante le processioni, e persino sparare alle autorità”.

I partecipanti al sopracitato canale Telegram hanno pianificato anche attacchi ai massimi vertici istituzionali, tra cui il premier Mario Draghi.

Inoltre i governatori di alcune regioni, oltre a medici, scienziati, giornalisti e vari personaggi pubblici, accusandoli di “asservimento” e “collaborazione”.

L’ondata di odio sociale sta crescendo con i negazionisti da quando il governo ha iniziato a vietare o limitare i cortei di piazza nei centri delle principali città italiane; soprattutto alla luce del boom infettivo di Trieste, diventata ostaggio della mancanza di vaccini e di un passaggio verde.

La reazione, che non poteva svolgersi apertamente nelle strade, si è diffusa sul canale Telegram con contenuti hot e riferimenti a “impiccagioni”, “sparate”, “terrorismo”, colpi alle ginocchia, “pianificazione” di nuove marce su Roma”.

È stato inoltre suggerito di attirare l’ira su quella parte della popolazione, che, essendo stata vaccinata e osservando le regole di protezione personale, ha accettato di diventare “schiava dello stato”.

Gli inquirenti hanno trovato frasi inquietanti e inequivocabili. “Andiamo a casa sua. Ecco l’indirizzo. Tutte le sere staremo di guardia sotto casa di questo impostore!”, riferendosi al premier Draghi, con fotografie e informazioni private.

I vertici istituzionali ei magistrati sono chiamati “terroristi”, “burattinai del nuovo ordine mondiale”.

“Dovrebbero essere picchiati sulle ginocchia”, “dovrebbero essere impiccati”; “dovrebbero essere cosparsi di acido” – queste sono le idee avanzate da diciotto persone che sono state iscritte nel registro degli indagati della procura.

“Prepariamo un piano di guerra e facciamo saltare qualcosa e qualcuno”, hanno suggerito, provocando un’azione decisa su “Basta Dittatura!”, un canale di 40.000 iscritti.

E puoi essere certo che le azioni per chiudere i canali non portino al risultato desiderato, vista la velocità con cui si moltiplicano, attirando nuovi adepti.

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