Istat: shopping online in diminuzione in Italia. Per la prima volta dal 2016 (cioè per la prima volta in assoluto), le vendite online hanno smesso di crescere in Italia, secondo quanto riferito lunedì 6 dicembre dall’Ufficio nazionale di statistica.
Ad ottobre 2021, rispetto allo stesso periodo del 2020, le vendite sono diminuite del 3,7%.
Gli statistici osservano che nell’anno del coronavirus 2020, le vendite online sembrano aver raggiunto il loro “massimo” e quindi un certo calo era inevitabile.
In Italia c’è un numero crescente di persone che vogliono fare acquisti nei minimarket e nei mercati degli agricoltori senza ricorrere ai servizi di shopping online, che si sono rapidamente sviluppati a causa della pandemia di coronavirus.
Lo dimostrano i risultati di un’analisi dei dati dell’Istituto nazionale di statistica (Istat), condotta congiuntamente dalla Confederazione dei produttori agricoli e dall’Istituto per la ricerca sociale ed economica.
Secondo l’agenzia, ad ottobre il volume delle vendite online è diminuito del 3,7% per la prima volta dal 2016.
Istat: shopping online in diminuzione.
Allo stesso tempo, le vendite nei piccoli negozi sono aumentate del 5,8%.
La voglia di acquistare nei normali negozi, nonostante il rischio di contrarre il coronavirus, si osserva nel 64% degli italiani.
Parliamo prima di tutto delle donne: il 68% di esse predilige i mestieri tradizionali.
Tra i rappresentanti dei gruppi della popolazione ad alto reddito, ce ne sono il 70%.
Dallo studio è emerso che per il 73% degli italiani il principale luogo di scambio è il mercato degli agricoltori, che consente di “mantenere un rapporto diretto e di fiducia tra il consumatore e l’impresa agricola”.
In Italia esistono circa 1.200 mercati di questo tipo.
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