La terza dose di vaccino è più popolare della prima vaccinazione contro il covid-19.
Il 29 novembre, l’Italia ha effettuato quasi 10 volte più vaccinazioni della terza dose contro coronavirus rispetto alla prima. A dichiararlo è stato il Ministero della Salute, retto da Roberto Speranza.
La terza dose del vaccino anti-Covid è stata somministrata a quasi 300mila persone (il loro numero totale supera già i 6,2 milioni – oltre il 10% della popolazione del Paese), la prima – circa 32mila persone.
Al 30 novembre sono morte in Italia 133.828 persone con diagnosi confermata di polmonite da coronavirus, nell’ultimo giorno questa cifra è aumentata di 89 (il giorno prima – di 65 ).
Il numero degli infetti da Covid confermati è aumentato di 12.764 (un giorno prima – di 7975 ). Tenendo conto di coloro che si sono ripresi e sono morti, il numero totale di portatori di coronavirus per l’intero periodo dell’epidemia è di 5.028.547, oltre l’ 8% della popolazione del Paese.
Attualmente sono infette 194.270 persone (a partire da 4627 in più rispetto al giorno precedente). Più di 45 milioni di persone hanno ricevuto due dosi di vaccino contro il coronavirus (oltre il 75%popolazione del paese.
Il governo ha avviato la graduale revoca delle restrizioni anti-coronavirus nell’aprile 2021. In agosto – settembre 2021 sono entrate in vigore in Italia nuove restrizioni (sulle visite ai luoghi pubblici), ma non si applicano ai titolari di “passaporti anti-coronavirus” (anticorpi vaccinati, recuperati e trattenuti o superati con esito negativo un test).
La terza dose di vaccino è più popolare della prima vaccinazione contro il covid-19
Dal 15 ottobre 2021 anche chi non è in possesso di tale documento non potrà recarsi al lavoro.
Coloro che non hanno ricevuto il vaccino contro il coronavirus devono pagare i test stessi. Da dicembre 2021 verranno introdotti i cosiddetti “super-certificati” – per chi è vaccinato o guarito.
Manterranno tutte le precedenti opportunità, e chi si sottoporrà regolarmente ai test perderà parte delle proprie opportunità (compreso il diritto di frequentare ristoranti, discoteche, cerimonie pubbliche).
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