Lavoratori in congedo per malattia: il green pass provoca un aumento del 28%.
Il numero di lavoratori in congedo per malattia è aumentato in Italia dall’introduzione la scorsa settimana dei certificati obbligatori (green pass) di coronavirus per tutti i dipendenti.
I cosiddetti “green pass” sono obbligatori per l’accesso al posto di lavoro dal 15 ottobre, poiché il governo ha scelto uno dei regimi anti-coronavirus più severi al mondo.
I dati forniti dall’Agenzia nazionale di previdenza sociale INPS mostrano che il 15 ottobre oltre 94.100 persone erano in malattia, con un aumento del 28% rispetto alla settimana precedente.
Il lunedì successivo, circa 192.000 persone non erano andato a lavoro, rispetto alle circa 165.000 in malattia dei sette giorni prima.
Mettersi in malattia è un modo per i lavoratori che non vogliono ottemperare ai nuovi requisiti per evitare la pena del licenziamento senza stipendio.
I green pass sono a disposizione di chiunque sia stato vaccinato o si sia recentemente ripreso dal covid-19; ma possono essere ottenuti anche facendo un tempone con esito negativo per il quale la persona paga.
I dati del governo mostrano un netto aumento del numero di green pass emessi dopo un test negativo; da quasi 915.000 di lunedì, circa 600.000 di martedì e circa 800.000 di mercoledì.
Nel periodo 11-13 ottobre i valori giornalieri sono variati tra 292.000 e 369.500.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha difeso il green pass come un modo per aumentare i tassi di vaccinazione ed evitare ulteriori blocchi, ma la misura ha suscitato una forte resistenza.
La pandemia è “sotto controllo” grazie a tutti gli italiani che sono stati vaccinati; compresi quelli “che nelle ultime settimane hanno scelto di farlo, superando le proprie fluttuazioni”, ha detto il Premier Mario Draghi.
Quasi l’86% degli italiani di età superiore ai 12 anni ha ricevuto almeno una dose di vaccino e quasi l’82% è stato completamente vaccinato. L’Italia è uno dei Paesi più colpiti dalla pandemia, con oltre 131.000 morti; ma il numero dei contagiati è diminuito negli ultimi mesi con l’aumento del numero di persone vaccinate.
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